La psicologia giuridica si propone come ambito scientifico di connessone tra psicologia, scienze umane e diritto, essendo quella disciplina del campo psicologico che ha come oggetto di studio ed intervento la giustizia e la sua applicazione in ambito penale e civile.
Consulenza
Sono molteplici le circostanze ed i momenti in cui, durante un procedimento civile o penale, i magistrati ed i legali possono ricorrere ad una CTU (consulenza tecnica di ufficio) e CTP (consulenza tecnica di parte), o ad una perizia psicologica o criminologica: separazione e divorzio, adozione nazionale e internazionale, affido etero-familiare, maltrattamento di minori e abuso sessuale, turbamento mentale e psicofisico della vittima, pedofilia, minori a rischio di devianza, bullismo, dipendenze e sfruttamento, comportamento del testimone, osservazione del detenuto, effetti dello stato di reclusione, valutazione del danno psichico, ecc.
La mediazione familiare è un processo volto alla riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione o al divorzio. Il suo obiettivo centrale è il raggiungimento della cogenitorialità e la salvaguardia della responsabilità genitoriale individuale nei confronti dei figli, in special modo se minori, per prevenirne il disagio. È una disciplina trasversale che utilizza conoscenze proprie alla sociologia, alla psicologia e alla giurisprudenza finalizzate all’utilizzo di tecniche specifiche quali quelle di mediazione e di negoziazione del conflitto. L’obiettivo principale che caratterizza un intervento di mediazione familiare è la stesura di un accordo di separazione o di divorzio, meritevole di tutela legale, incentrato su un progetto esistenziale per la prole, secondo precise modalità di affidamento e di frequentazione, che tengano conto da un lato della necessaria riorganizzazione familiare, ma dall’altro garantiscano il più possibile ai figli una continuità affettiva e di vita.